La filosofia alla base delle mie opere: il contrasto – Parte Prima

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La filosofia alla base delle mie opere: il contrasto – Parte Prima
Con questo articolo (il primo di una serie) voglio iniziare a parlarti dei principali temi che stanno alla base del mio lavoro.

Ciò che andremo ad esplorare saranno argomenti come:
  • le tecniche di produzione “rubate” al mondo del restauro,
  • quali sono le motivazioni che si celano dietro la scelta di un soggetto,
  • la filosofia alla base delle mie opere
  • e molto altro ancora…


Pertanto iniziamo questo viaggio parlando dell’elemento “principe” che si trova alla base della filosofia di tutti miei lavori; questo elemento è:

Il contrasto

Il contrasto è alla base di tutto.

Per me un’opera artigiana o artistica deve suscitare delle emozioni e quale modo migliore per ottenere questo risultato se non utilizzando il contrasto?

Gli elementi che adopero nei miei lavori per ottenere un forte senso di contrasto che catturi l’attenzione dell’osservatore sono principalmente tre:
  1. Il piedistallo
  2. Lo sfondo
  3. I materiali

In questo articolo analizzeremo il primo di questi 3 elementi, ossia il piedistallo.

Gli altri 2 te li racconterò più in dettaglio in degli articoli appositamente dedicati.

Il piedistallo: ben più di un mero supporto del soggetto

Quella del piedistallo è un’immagine antica e ricorrente nella mia storia personale e costituisce uno dei Leit Motive del mio lavoro.

Fin dall’infanzia ricordo piedistalli di diverse forme e dimensioni sparsi per la casa o nei vari laboratori di restauro di mia madre.

Questi oggetti arredavano l’ambiente con un tocco originale e magnetico e su di me hanno sempre esercitato un certo fascino; anche se apparentemente “inutili” li trovavo bellissimi, eleganti, maestosi.

Ho quindi deciso di riproporli (o meglio, loro si sono riproposti a me) nei miei lavori.

Anche se, ad una prima occhiata, i soggetti dei miei disegni possono sembrare degli animali o un ritratto femminile, nella maggior parte dei casi il vero protagonista è proprio il piedistallo, poiché pone il soggetto ritratto sotto una nuova luce.

Se da un lato questo sembra immobilizzare e pietrificare i soggetti, in realtà li rende vivi più che mai.

Trovo che li nobiliti e li innalzi, presentandoli all’osservatore da una prospettiva totalmente inedita e molto differente da quella a cui siamo abituati a vederli.

Un soggetto del quotidiano, come ad esempio un ritratto femminile o la rappresentazione di un animale, ci si presenta dunque da un altro punto di vista: sul piedistallo.

Sebbene lo scopo dell’utilizzo del piedistallo sia il medesimo, la sua funzione cambia in base alla tipologia del soggetto ritratto.

Avrà quindi una ragion d’essere differente sulla base di chi deve sorreggere e mettere in luce – ovvero nei casi di un animale oppure di una donna.

Non voglio parlarti ora di questo tema ma se vuoi scopirere la differenza del ruolo giocato dal piedistallo nei miei ritratti femminili o nei ritratti degli animali, allora qui sotto hai i 2 link ai rispettivi articoli.

 

Clicca qui per leggere l’articolo dedicato agli animali su piedistallo.

Clicca qui per l’articolo dedicato ai ritratti femminili.


Per ora ti basti sapere che, nei ritratti femminili, questo oggetto così potente serve per indagare la relazione tra l’oggetto ed il soggetto e studiare il conflitto tra l’identificazione con il proprio corpo (imposta con sempre più veemenza dalla società odierna) ed il bisogno ancor più urgente di ascoltare la propria interiorità.

Ritratto Femminile

Tutt’altra funzione è quella giocata nei ritratti degli animali. Qui lo scopo è di estraniare dal suo normale habitat la creatura rappresentata e di porla al posto che di norma spetterebbe ad un Giulio Cesare.

Inutile dire che questa idea nasce da una volontà provocatoria che mi diverte e, allo stesso tempo, mi affascina.

Stampa Gallina

Alla luce di quanto sopra, dovrebbe essere ormai evidente che è dunque il piedistallo il vero protagonista del disegno.

Esso produce un effetto di straniamento, un momentaneo sbigottimento che ci permettere di riprendere in esame un soggetto a noi ormai familiare, potenziandolo di nuovi significati.

E con questo direi che abbiamo sufficientemente esplorato il tema del piedistallo. Se vuoi leggere gli altri articoli che parlano dei rimanenti strumenti che utilizzo per creare questo senso di contrasto, qui sotto trovi i link.

 

Clicca qui per leggere l’articolo “La filosofia alla base delle mie opere: il contrasto – Parte Seconda“

Clicca qui per leggere l’articolo “La filosofia alla base delle mie opere: il contrasto – Parte Terza”


Ora torno a fare la punta alle matite… A presto!

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